lunedì 10 marzo 2014

I pensieri di un verba errante - Parte 1

Torno a scrivere dopo diversi mesi.

Ultimamente passo molto tempo a pensare prima di prender sonno, come sapete tutti in quei momenti tutto quanto torna a galla, pensieri, paure, insicurezze. Tenere un diario spesso permette di mettere su carta e relegare lì tutto ciò che non vuoi che rimanga in testa, per sgomberarla completamente e resettare il cervello; 
Ecco perché torno a scrivere su questo insignificante blog.

Se dormissi così, non credo che penserei così tanto

Pensate veramente di conoscere Luca? Non lo conosce nessuno, la scorza è davvero dura, ci sono diversi muri da abbattere prima di raggiungere il traguardo. Cercherò di aprirmi un pochettino qui.
Da quando mi sono laureato, la mia vita è cambiata, completamente, giro per questo dannato stivale, in cerca di occupazione, che nessuno mi vuole dare, Bologna, Roma, Lugano (Svizzera), a che cazzo è servito laurearmi in una università come la Sapienza, se nessuno mi prende in considerazione? Invio più di 30 curriculum la settimana e fino ad ora avranno risposto in pochi. Questo in qualche modo ha creato una frattura in quella che prima era una solida forza di volontà nel raggiungere l’obbiettivo, sì diavolo! All’università è tutto facile, lezione, studi e dai esami, tutto programmato e l’obbiettivo è davanti a te, raggiungibile, mentre il mondo reale, è tutt’altra cosa, un muro insormontabile, che sto cercando di scalare, ma che sembra alto quanto la barriera (di Game of Thrones).
La barriera

A fine Marzo dovrei iniziare a fare un certo lavoro come Informatore scientifico, si, diciamo che sono contento al 30%, un lavoro che non sfrutta le mie piene competenze, cazzo 5 anni di università, per fare un lavoro che potrebbe fare anche un cazzo di diplomato, stipendio base 0, tutto provvigioni, sfrutterò la cosa principalmente per fare esperienza, perché alla fine in questa maledettissima Italia, se non hai esperienza puoi stare zitto e andare a dormire.
Necessito di un vero lavoro!

E per concludere, la cosa che mi affligge di più, l’amur. (che approfondirò in altr post)
Come sapete nella storia molti poeti hanno scritto qualcosa o dedicato qualcosa all’amore, che come sappiamo è l’unica cosa che vale davvero. Grandi uomini e poeti hanno perso la retta via proprio perché in mancanza dell’affetto. E’ l’amore che smuove il mondo, (ma soprattutto “u pilu”).
Ragionandoci su, spesso quelli che hanno scritto grandi opere, erano persone che si sentivano tristi, per quale motivo? Beh semplice, perché chi ha troppo, non valorizza ed apprezza quello che ha, mentre gli altri riescono ad assaporare ogni singolo momento di felicità.
Hank colui che annega la sua tristezza nell'alcol, droga e donne. (una vita che vorremmo tutti)


Beh oggi mi sono scaricato un po’
Prossimamente butterò giù un altro po’ dei miei pensieri.

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